Come ogni anno, anche lo scorso primo giovedì di maggio si è celebrata la Giornata Mondiale della Password.

Dal 2013 anno, di istituzione, vuole offrire la necessaria sensibilizzazione agli utenti del web, per ribadire che una buona parte del problema sicurezza riguarda gli utenti: chi usa “123456″ , oppure “ avvocato” o “ingegnere” come password per la casella di posta elettronica addirittura PEC, o altri account online compresi quelli bancari, oltre che quelli dei social, non si deve lamentare se persino un hacker di basso livello riesce a violare i suoi dati.

Ancora oggi il 66% degli utenti non cambia password neanche dopo una violazione conclamata e verificata dei suoi account.

D’ altro lato, con il balzo in avanti del lavoro da remoto, è aumentato anche il rischio di violazioni alla sicurezza per le aziende: le password restano il sistema più utilizzato per i dati personali o per accedere ai servizi, sia a livello personale che professionale,

Quali sono le minacce più frequenti?

L’attacco phishing, attraverso l’invio di mail e messaggi esca, che invitano a dare le proprie credenziali ad esempio per finalità di “controllo”

Altro tipo di attacco è quello a dizionario, dictionary hacking, ovvero un tentativo di decifrare la password attraverso la sua formulazione.

La terza minaccia è il keylogger, un programma generalmente attivato da un malware in grado di registrare ogni tasto premuto su un computer e ciò che si vede sullo schermo, inviando poi tutte le informazioni registrate (comprese le password) a un server esterno

Ed ecco le regole per difendersi:
Autenticazione in due fasi, un livello extra di sicurezza che richiede all’utente di inserire una seconda password, solitamente ricevuta via SMS, oppure un fattore biometrico, come l’impronta del viso o il volto.
Scegliere una password complicata evitando nomi, date o parole molto comuni, optando invece per almeno otto caratteri che combinino lettere (sia maiuscole che minuscole), numeri e simboli.
Per i profili on line usare password sempre diverse per ciascun profilo: altrimenti chi riesce a scoprirne una le scopre tutte e, in un solo colpo, può accedere a tutti i nostri account.
Cambiare spesso le password.
Non creare alcun file, né sull’hard disk né online in qualche spazio in cloud, che contiene tutte le nostre password: chi trova il file trova il tesoro….

Se per voi queste regole sono scomode, poco attraenti e difficili da applicare, allora la soluzione è il Password Manager

In4mati, in collaborazione col partner informatico Informatica 95 offre un servizio sicuro ed efficace di archiviazione delle password del Cliente, al quale basterà accedere al servizio per ottenere l’inserimento automatico di quella che gli serve in quel momento.

In questo modo è possibile creare password complicatissime, lunghissime e sicurissime e aggiornatissime e poi dimenticarsele, tanto il Password Manager le ricorderà al posto nostro.